mercoledì 30 novembre 2011

quanto è l'importo dell'indennità pagata dall'Inps durante la maternità?

Durante il periodo di assenza dal lavoro stabilito per legge in caso di maternità, l'INPS paga l'80% della paga sulla quale sono stati versati i contributi dal datore di lavoro (quindi bisogna essere assunte regolarmente). Per il calcolo dell'indennità sono considerati solo i periodi lavorati come badante (collaboratrice domestica). Per avere diritto all'indennità, la badante deve avere almeno contributi pagati per 52 settimane negli ultimi 24 mesi, o 26 settimane negli ultimi 12 mesi. In entrambi i casi i contributi possono essere maturati anche in settori diversi da quello domestico anche se il calcolo dell'80% verrà fatto solo sui contributi pagati sulla paga oraria come badante.
Lo so che sembra complicato, ma i ragionieri non sanno impegnarsi in regole semplici.

martedì 29 novembre 2011

quanto dura la maternità di una badante?

Le garanzie a tutela della maternità sono previste per legge e non centra il contratto di lavoro. Durante il periodo  di astensione dal lavoro, la badante ha diritto a conservare il posto di lavoro e ad una indennità pagata dall'Inps (non dal datore di lavoro, come succede, per esempio, durante una malattia o durante le ferie).
Dal momento della gestazione fino al periodo di astensione (tutelato e obbligatorio) la badante non può essere licenziata, salvo mancanze gravi che non consentano la continuazione del rapporto di lavoro nemmeno in via provvisoria.
Solitamente, l'astensione dal lavoro va dai due mesi precedenti la data presunta della nascita, al periodo tra la data presunta della nascita e la data effettiva del parto, ai tre mesi successivi all'effettiva nascita.
Questo periodo è flessibile in funzione della salute, della regolarità, della necessità della situazione e può essere spostato fino ad un mese prima del parto e quindi poi ritardato il rientro al lavoro di quattro mesi dopo il parto.  

mercoledì 23 novembre 2011

si può chiedere un periodo di prova prima dell'assunzione?

L'assunzione della badante può essere fatta previa un periodo di prova.
Questo accordo deve però risultare da una scrittura firmata da dipendente futura e datore di lavoro. Normalmente questo "patto", è parte della lettera di assunzione. Durante il periodo di prova, ciascuna delle due parti (lavoratore e datore di lavoro possono recedere dal contratto senza obbligo di preavviso. In pochi giorni una settimana si capisce entrambi se ci si ci "piace" e si può essere entrambi utili l'uno all'altro.
Andranno comunque pagati contributi, quota ferie, porzione di tredicesima e TFR relativo ai giorni di lavoro fatti.
Per essere ligi e rispettosi delle regole, si fa prima a provare la lavoratrice utilizzando dei voucher acquistati in tabaccheria 

mercoledì 16 novembre 2011

Quante volte deve rinnovare la residenza una badante?

Se la badante è comunitaria (quindi se non deve rinnovare il permesso di soggiorno) non ha nessun obbligo di rinnovo.
Se la badante è extracomunitaria deve rinnovare la dichiarazione di dimora abituale (di residenza), ogni volta che rinnova il permesso di soggiorno. Dopo la scadenza del permesso di soggiorno ha 60 giorni di tempo per confermare all'ufficio anagrafe del comune la residenza, presentandosi con un documento d'identità (carta d'identità) e il nuovo permesso di soggiorno rilasciato allo sportello SUI.
Passato questo termine è necessario rifare la richiesta di residenza con visita e accertamento dei vigili.

martedì 1 novembre 2011

La badante vuole essere assunta in nero, cosa fare?

Pensare che quei contributi versati serviranno ad ottenere una pensione risulta difficile crederlo, ma è l'unico modo per essere coperti da eventuali disavventure e vertenze future.
Molte badanti comunitarie, fanno tre mesi in Italia con permesso turistico e poi rimpiazzano il posto con una "collega" e si fanno tre mesi a casa. Sono spesso gestite da organizzazioni non sempre trasparenti o anche da gruppi di badanti arrivate molti anni fa in Italia. Quando la situazione è subordinata a caporali più o meno italiani, le badanti chiedono l'assunzione in nero per spuntare una parte dei soldi destinati all'Inps, alla tredicesima e al TFR per riuscire a portare a casa almeno un migliaio di euro al mese. Sono spesso persone che non hanno nulla da perdere e tutto da guadagnare.
Con un lavoro regolarizzato si ha diritto alla maternità, e soprattutto si ha la tessera sanitaria che da accesso alle prestazioni mediche e ospedaliere (si ha un medico di base magari lo stesso che viene a far visita all'assistito/a).
Non mettere i dipendenti in regola porta a sanzioni ... quasi sempre.
Al licenziamento la probabilità di una vertenza sindacale da parte del lavoratore/lavoratrice è quasi sempre assicurata che non avrà difficoltà a dimostrare che ha lavorato presso una famiglia. I testimoni possono essere i vicini, il medico, i negozianti della zona, il farmacista ecc.