sabato 29 agosto 2015

Ci sono diritti (doveri) diversi per badanti di nazionalità diversa?

NO! Esiste un solo contratto e vale per italiani/e e persone di qualsiasi altra nazionalità, comunitaria o extracomunitaria. Cambiano solo le regole per i permessi di soggiorno per comunitari e extracominitari, ma questo riguarda qualsiasi cittadino e le prefetture o gli uffici immigrazione di qualsiasi stato. Nelle famiglie non c'è nessuna differenza.

Posso chiedere (pagare) il TFR ogni mese?

Il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) corrisponde circa alla paga di un mese in più all'anno e viene normalmente pagato quando il lavoro finisce con le dimissioni del lavoratore o il licenziamento da parte del datore di lavoro. Il lavoratore può chiederlo anche per necessità urgenti ed importanti (per esempio: spese mediche o acquisto di una casa). La condizione minima, quindi, è pagare il TFR alla fine del rapporto di lavoro, oppure pagarlo (su richiesta della lavoratrice/lavoratore) una volta almeno durante l'intero periodo del rapporto di lavoro, per un importo pari al 70% della cifra totale di TFR dovuto. E fissato anche un termine minimo di 5 anni di lavoro presso lo stesso datore di lavoro dopo il quale si può chiedere l'anticipo del TFR. Queste però sono condizioni minime e irrinunciabili. Nulla vieta che le parti (lavoratrice/lavoratore e datore di lavoro) si accordino (e lo scrivano sul contratto di assunzione) in maniera diversa, per esempio per la liquidazione mensile o semestrale o annuale del TFR maturato.

Quanto vale la spesa di una settimana?

Intendo quanto può costare fare la spesa per la badante e per l'assistito?
Dovrebbe essere normale pensare che si mangia quel che c'è, niente stravaganze ma nemmeno in modo troppo povero. Pasti dignitosi dicono tutti ma cos'è un pasto dignitoso? Cerchiamo di spendere bene e partecipare alle offerte dei supermercati. Non cose di lusso ma nemmeno scadenti. Latte il mattino? Caffè, brioches, biscotti, cioccolata, marmellata? A mezzogiorno un primo di pasta con formaggio e pomodoro. Ci sono i giorni che va bene l'uovo (o due ciascuno, anche se troppi non vanno bene per colesterolo e tutto il resto). Qualche giorno bisogna mangiare carne, magari una o due volte la settimana pesce. Tonno in scatola o carne li mettiamo? La sera prosciutto cotto, meglio star leggeri si dorme meglio, si può anche fare qualche verdura fritta anche se per un anziano la verdura è meglio cotta. Il the, la camomilla o una tisana di pomeriggio. Un anziano è meglio faccia più pasti piccoli che due pasti importanti. Ad una certa età mangiare è un lavoro faticoso. Poi occorre qualche piatto pronto di tanto in tanto, cose semplici ma da tenere in frigorifero, per quando ci sono le giornate complicate. Da non dimenticare i detersivi: patti, pavimenti e bucato e quelli per disinfettare gli ambienti. Gli anziani prendono infezioni con niente.

sabato 15 agosto 2015

Quanto deve mangiare la badante?

I pasti previsti dal contratto, per le badanti conviventi, sono due al giorno e le indennità sostitutive dei pasti (cioè quello che viene dato in denaro alla badante, quando non mangia in casa dell'assistito) sono due al giorno. Nessuna regola è prevista per la colazione o altri spuntini intermedi. La badante però è in casa, generalmente sola con il suo assistito/a e quindi diventerà praticamente impossibile imporgli un menù restrittivo. Quello che viene più facile è che si mangi al bisogno, pensando che più di tanto farà male alla linea. 

lunedì 10 agosto 2015

chi paga il TFR alla badante quando l'assistito muore

Sono tenuti a pagare gli eredi. Però, se non ci sono soldi o come nel caso del pagamento della badante c'è un debito, e il defunto non ha beni ne denaro sul conto corrente, gli eredi possono tutelarsi (e hanno 10 anni di tempo per farlo) rifiutando l'eventuale eredità o accettando di firmarle eventuali documenti (per esempio per la chiusura del conto corrente) con la clausola del "beneficio d'inventario". Con il "beneficio d'inventario" si pagherà massimo con il denaro del defunto e non ci sarà quella che viene chiamata "confusione dei beni" dove i beni del defunto e degli eredi diventano una cosa unica.

quanti giorni di ferie spettano alla badante in un anno

Indipendentemente dalle ore lavorate, o dai giorni lavorati, i giorni di ferie sono sempre 26 all'anno, contati dal Lunedì al Sabato compresi (la Domenica è già Festa comunque, e non si conta). Cioè se già una persona lavora solo il Giovedì, non gli si può dare ferie il Venerdì che tanto non lavorerebbe comunque, ma gli si daranno 26 giorni di ferie (cioè un mese). Dove resterà a casa 4 Giovedì consecutivi, più gli altri giorni che non avrebbe comunque lavorato.
Eccezione per le persone che lavorano in sostituzione la Domenica. Anche queste persone avranno 26 giorni ma per loro sarà considerato riposo il giorno di Sabato e quindi la loro settimana inizierà dalla Domenica e finirà il Venerdì.

giovedì 6 agosto 2015

la badante convivente vuole uscire la sera

La giornata di una badante a 54 ore (per esempio) è fatta da 10 ore certe di lavoro interrotte per una pausa di riposo di 2 ore certe e di 11 ore certe e consecutive di riposo con presenza in casa dell'assistito. Tante persone che lavorano tutta la settimana non escono la sera (anche per non spendersi tutto quello che guadagnano). La maggior parte dei lavoratori esce il Sabato e/o la Domenica. Fatta questa premessa, leggendo l'attuale contratto nazionale, si constata che c'è poco spazio all'interpretazione del riposo che deve comunque garantire presenza in casa da parte della badante. Nei giorni di lavoro, se così non fosse, non ci sarebbe la necessità di specificare le 2 ore di libertà esterne al luogo di lavoro indicate nel contratto. Si può essere d'accordo o meno con questa regola, ma per ora il contratto è scritto in questo modo.

domenica 2 agosto 2015

Chi ha diritto alla badante?

E' una domanda che sento in modo frequente. Molte persone pensano che una volta anziani, si passi dal diritto alla pensione al diritto alla badante. Ovviamente non è così, e non è così nemmeno per invalidi al 100% con diritto all'assegno di accompagnamento. L'accompagnamento è un assegno (509,00 Euro al mese) erogato dall'Inps. Lo Stato italiano, a certe condizioni di non autosufficienza, da questo aiuto. Nemmeno questo assegno è un diritto e comunque si deve dimostrare l'invalidità e farne richiesta per sperare di poterlo avere. L'anziano non autosufficiente riceve questo aiuto, ma ai suoi bisogni deve provvedere lui stesso, il suo tutore, amministratore di sostegno, o la sua famiglia. Con l'assegno di accompagnamento si sale anche nella graduatoria degli aventi precedenza nella collocazione in case di riposo. Esistono altre forme di supporto, fornite dai Comuni o dalle ASL. Ci sono dei servizi di assistenza a domicilio, cioè a casa, magari una volta la settimana viene gratuitamente un infermiere o una persona per l'igiene del corpo, possono venire dei volontari, ma la badante è una cosa fra la famiglia e una persona che si offre di fare questo servizio, le associazioni private, le cooperative che fanno tutte a pagamento questi servizi. Si tenga conto poi che spesso le badanti sono persone non preparate e molte volte senza esperienza specifica, per lo più sono casalinghe che credono di andare in casa d'altri a fare le casalinghe.