mercoledì 10 novembre 2010

l'anziano in ospedale non mangia

Se l'anziano sta andando troppe volte in ospedale e lo percepisce (quasi sempre) come un liberarsi di lui, ha un unico mezzo per togliersi di torno. Morire di fame. E' inutile forzarlo. Quello che si può fare è riportarlo indietro nel tempo (riformattarlo ad un punto di ripristino precedente). Fargli capire che quando starà meglio si faranno altre cose con lui a casa, che si ha bisogno della sua esperienza e del suo parere. Deve capire che attorno a lui c'è ancora affetto e aspettativa. Delle volte quando tutti i tentativi sono vani, ci vogliono anche maniere forti e risolutive, del tipo "tu vuoi che io mi porti per il resto della mia vita la colpa della tua morte, non mangi per punirmi" (con me ha funzionato ...forse ... ma in una notte ne ho dette tante di cose alternandole a lunghi silenzi e pianti). Se si vuole che l'anziano viva occorre risolvere il problema in tempi brevi seri e credibili. E' in gioco la vita e bisogna essere il più franchi possibili. Le moine che si fanno al bambino capriccioso peggiorano solo la situazione.
Ogni frase va ben valutata e dipende molto da persona a persona. Quello che per uno è risolutivo per un altro è disgregante. Deve farlo solo chi conosce bene il carattere dell'anziano. Contrariamente a quello che aveva suggerito la neurologa che aveva visto mio padre, non servono i figli lontani o i nipotini. Serve un discorso a muso duro franco il più possibile magari con la persona con la quale l'anziano ha più discussioni.

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